Coronavirus: quali sono i migliori gel mani, le basi
Sono numerose le aziende italiane e non solo che, a causa del diffondersi del Coronavirus, hanno deciso di virare la produzione su articoli utili sia per la popolazione sia per il proprio fatturato. Molte aziende di superalcolici si sono ad esempio reinventate per la produzione di gel disinfettanti per le mani, su base alcolica. Il gel disinfettante è un’ottima soluzione trasportabile quando non si possono utilizzare acqua e sapone per lavarsi le mani. Quello che sappiamo è che per uccidere virus e batteri deve contenere almeno il 63% di alcool, ma contro il Coronavirus, quali sono esattamente i migliori gel mani?
Coronavirus: quali sono i migliori gel mani, prodotti sicuri
Molti di noi si sono anche ingegnati e hanno iniziato a provare a produrli a casa, tecnica che sconsigliamo nel caso non fossimo dei veri esperti perché non è detto che siano funzionanti al 100%. In commercio, per chi dovesse avere la pelle sensibile, possiamo anche trovare dei prodotti meno aggressivi per la pelle. Fino a pochi anni fa, si potevano trovare ancora in commercio prodotti contenenti il Triclosan, che sono stati fortunatamente banditi, perché dannosi per il sistema endocrino. I migliori gel per le mani, contengono al loro interno anche sostanze emollienti per evitare di rovinare troppo la pelle, quindi non correte alcun rischio ad abbondarne.
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Ricapitolando, per avere uno dei migliori gel mani con noi, che abbia un buon potere igienizzante e sia emolliente allo stesso momento, senza fare pubblicità gratuita a nessuno, ricordiamoci questi punti fondamentali:
- Deve contenere almeno il 60% di alcool al suo interno;
- Deve contenere prodotti emollienti per evitare che l’uso quotidiano ci rovini la pelle;
- Deve essere contenuto in un barattolo comodo da trasportare, che non si rompa o apra facilmente in tasca o in borsa.
Tutto il resto potete deciderlo voi, magari evitate le profumazioni troppo intense che sono indice di un prodotto che punta più al gusto che all’efficacia.
One Comment
giovanni
Sarebbe opportuno che il contenuto alcolico dei prodotti fosse segnalato se espresso in volume (v/v) o in peso (p/v). L’alcool infatti ha un peso specifico di 0,9. Dire che il contenuto alcolico di un prodotto è del 60% dice poco se non specificato in peso o in volume.